giovedì 29 aprile 2010

Pesce e matriarcato

Pesce e matriarcato sono i segni distintivi di questo posto. L’insegna non la cercate, non c’è. Siamo alla vucciria, sulla strada che congiunge la piazza della loggia con la cala. Dietro il banco del pesce regna la signora Pina. La grande madre. Affaccendati ai fornelli figlie e mariti, timide appendici di questo universo gastronomico femminile. Il regno di queste amazzoni metropolitane è ospitale ma i modi sono diretti. Il locale è però  piacevole e spartano con un’atmosfera rilassata nella quale trovano materno conforto sia gli abitanti del quartiere sia affezionati frequentatori.

In questa trattoria è importante non sbagliare il percorso. Per prima cosa dovrete scegliere gli antipasti da una tavolo accanto a quello del pesce, tutti buoni ma non di eccellente qualità. Seguendo il ritmo delle stagioni e degli umori delle signore, si trovano insalate di arance e aringhe, insalate di patate, acciughe e pomodoro se siete nel periodo buono la caponata, frittate, zucchine, patate e fagiolini. Fatevi un piatto e vi porteranno un filone di pane al tavolo. In piedi, dritti davanti al banco del  pesce, una stentorea sferzata di pragmatismo materno vi intimerà di scegliere il pesce. Indicate alla signora Pina il pesce che volete e il tipo di cottura. La vostra scelta infatti trova subito posto nella farina accanto al tavolo e poi finisce dritto in un padellone d’olio bollente accuratamente governato da qualche donnona. In realtà si può anche scegliere, lasciare il pesce su un vassoio e farselo servire dopo un primo piatto. I primi non sono la nota distintiva di questo posto ma raggiungono comunque una buona qualità.  Si tratta di un’ampia scelta tra pasta con le sarde, pasta con le sarde alla palina, pasta alla glassa, pasta con i broccoli arriminati,
Il consiglio è di rivolgersi direttamente al pesce che è sempre fresco e ben cucinato. Quasi sempre è possibile trovare una buona frittura di calamari, spesso si trovano i cappuccetti, le seppioline e il cicirello. Molto buoni i polpetti, i piccoli moscardini. Per il resto si va sul classico. Si trovano orate e spigole, trance di pescespada e nel periodo giusto il tonno da fare arrosto, i gamberi rossi, le trance di ricciola.
 La trattoria è aperta a pranzo e ha due sale non attigue ma è molto piacevole sedere fuori sotto gli ombrelloni al primo sole di primavera o d’estate. Se prendete il pesce il conto si aggira sulle venti euro
Sabato e domenica la trattoria è affollata e conviene arrivare presto per avere una buona scelta di pesce. Per chi ha viaggiato in Germania il nostro posto col banco del pesce e la friggitrice accanto è la versione rustica e casalinga della catena Nordsee. Non ci sono forse i panini Bismark con l’aringa, ma quanto a decisionismo la signora Pina non teme rivali teutonici

7 commenti:

  1. La signora non teme confronti

    RispondiElimina
  2. Ultimamente forse è un po' scaduta ma stare al sole seduti fuori a mangiare è sempre bello.

    RispondiElimina
  3. si tra tutte le trattorie del centro storico è quella che frequento meno. Comunque mi piace molto questa recensione...come anche le altre!
    strego

    RispondiElimina
  4. Ho bisogno di una vacanza con voi cari.....mi accollo anche un panino basta la vostra compagnia.....Sultano

    RispondiElimina
  5. caro Ciccio, troviamo un pò di tempo e ce ne andiamo al mare

    RispondiElimina
  6. Ti invito a un "Wikinger" o ancora meglio: un "Bremer". Poi anche lo slogan è bello: Nordsee - fisch verliebt

    RispondiElimina
  7. il Bremer è il mio preferito in assoluto
    sandro

    RispondiElimina