E' umido quassù, quasi freddo. Sul tetto dell'isola il ricordo del mare è lontano. I cambiamenti si vedono prima salendo in cima al Vulcano. Il paesaggio cambia rapidamente.
In questo pezzo di isola, in questo paradosso dove tutto è ridotto ad elemento, faccio un viaggio verso l'origine, verso l'arcaicità dei frammenti. I primi filosofi ci hanno lasciato scarne eredità, timide frasi sulla natura. Parlano di elementi e di caos. E l'Etna mi restituisce questa sensazione di origine. Appena dietro una collina c'è ancora il caos in eruzione, l'indistinta mescolanza.
Oggi cerco me stesso tra le vigne, le tenaci forma di vita, laddove la vita si nasconde. Un viaggio alle origini della moltitudine. Un viaggio dentro la nostra identità forgiata nel fuoco. Il terreno è vulcanico e terrazzato. I muretti a secco sono chiazzati di muschio. E' una coltivazione antica che rispetta l'equilibrio naturale di questo ambiente. Il clima cambia rapidamente. L'Etna è un nord nel sud. I vitigni sono diversi in un terreno si origine antichissima. Tra i bianchi il Carricante, la Visparola, la Minnella. Tra i rossi il Nerello Mascalese, Il Nerello Cappuccio, l'AlicanteSull'Etna è attivo il consorzio I Vigneri. Vendemmiano dopo la metà di ottobre e utilizzano lieviti selezionati e botti e tini di legno. Questi puristi fanno i travasi nel momento giusto, aspettando che la luna suggerisca quando il vino sarà buono, con la pazienza che solo a Muntagna può regalare. Essi compiono il gesto che incide sulla terra con la radicalità che solo l'origine può dare. L’alberello, i vitigni autoctoni, il rispetto dell’ambiente, accomuna le aziende che hanno aderito al Consorzio de I Vigneri. Le fondamenta comuni sono il territorio e la filosofia vitivinicola che lo rispetta.
L'etna è Salvo Foti, il guru di questi vini
RispondiEliminaNella guida ai vini slow food sono stati segnalati.
RispondiEliminaI vini dell'Etna sono molto buoni e rappresentano un teriitorio unico.
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