domenica 7 febbraio 2010

Cucina casalinga

Arriva la domenica per Caponata e anche i bloggers tengono famiglia. 
E questo mi permette di parlare un pò di cucina casalinga: un enorme 
scrigno di saperi accumulati, tramandati con infinite varianti e a dire il 
vero, a volte una fonte di eterne dispute su ingredienti, formitori e cotture. 
Nutrimento e cultura, identità e memoria, profumi e vissuti, tutto questo 
è la cucina casalinga. Difficilmente svanirà nella mia testa l'associazione tra 
la sigla del novantesimo minuto e il lento trafficare della nonna che si prepara 
a friggere le polpette.
Dalle mie parti amano i carciofi, i cacuocciuoli. Quale migliore introduzione alla 
domenica dei carciofi fritti. Lavati e mondati i carciofi vengono tagliati a fette spesse
immersi nell'uovo e passati nella mollica, il pan grattato, infine fritti. Dorati e 
fragranti avvolti da una crosta croccante rivelano un cuore morbido.
Come non associare a questi i carciofi alla "villanella"(Prima foto in alto). I carciofi vengono lavati e svuotati poi vengono cotti in tegame con un pò d'acqua e all'interno vengono conditi con un olio ingentilito dall'aglio e nel quale è stata sciolta l'acciuga.
Finisco questa ode al carciofo con  una divagazione inutile. Lo studioso Catanzaro menziona il fatto che in siciliano cosca significa foglia di carciofo, mentre ‘cacocciula’ – che identifica in ambito mafioso il capomafia – rappresenta il carciofo nella sua interezza.
Il primo si muove in linea con l'antipasto ed è un risotto con carciofi e fave.

Sorpresa inaspettata e consumata con consapevole parsimonia, oggi ha fatto la sua apparizione la neonata. Quale meraviglia. Nella grande disputa sulle ricette e nelle liti familiari sulla sua fine, (i salutisti la vogliono bollita) ha sempre la meglio la posizione dei goduriosi impenitenti e quindi il pesce finì fritto in piccole "vastedde" .  

Credo che queste piccole polpette di neonata facciano rimpiangere l'infanzia dorata e siano una specie di memoria involontaria per molti. Si aggiunge un uovo, un pò di farina e con un cucchiaio si formano polpette che si friggono nell'olio caldo.

E' chiaro che c'è più disaccordo sul modo di cucinare la neonata che sulla città di nascita di Cristoforo Colombo e tuttavia questo è un post di sentimento e di lessico familiare e quindi ognuno si tiene le sue varianti.
Proverò a raccontare ancora altre cose della cucina casalinga palermitana e siciliana in genere. Forse potreste aiutarmi. Postreste raccontarmi le vostre esperienze di cucina casalinga. Vorrei presto parlare di sua maestà il falsomagro, il brociolone, re della tavola.
Sandro.

2 commenti:

  1. che bello...questo post mi fa sentire proprio il sapore di casa...anche mia madre fa sempre i carciofi fritti...sono buonissimi...mi sembra di sentirne l'odore...prorio l'odore di una domenica in famiglia...grazie!
    Roberta

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  2. le polpette di neonata sono una delizia. Si possono fare anche senza l'uovo e anche più leggere semplicemente alla piastra....

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