Il 21 febbraio è la “Giornata Internazionale della Lingua Madre”. La data vuole ricordare la sollevazione avvenuta nel 1952 nell’allora Pakistan orientale in difesa del “bangla”, madre lingua in quella parte del paese. D’allora la giornata è celebrata ogni anno con il fine di promuovere la diversità linguistica e culturale ed il multilinguismo. E' una giornata che serve anche a ribadire che le diversità possono coesistere e portare ricchezza. Noi abbiamo scelto un modo molto particolare per ricordarlo. In Sicilia risiede da più di cinquecento anni un'attiva minoranza linguistica albanese. Si tratta di insediamenti sparsi sul territorio il più importante dei quali è Piana degli Albanesi. Oltre a conservare le proprie tradizioni, la lingua, i costumi, la confessione religiosa, gli abitanti di questo paese regalano alla gioia del palato una delle più sublimi interpretazioni del cannolo siciliano.
In questi giorni si fa un gran parlare a sproposito della identità culinaria italiana e intanto farsescamente si delega la difesa del nostro gusto nazionale a McDonald's con un pessimo panino, il mac italy. Il tutto riceve addirittura la sponsorizzazione di un triste figuro, il ministro Zaia. In verità una delle migliori rappresentazioni della lenta costruzione del nostro molteplice gusto è il cannolo di Piana degli Albanesi, il frutto di una contaminazione, di una creolizzazione della cucina nella quale immigrati fondono la loro sapienza artigianale con la cultura locale. La cucina esalta le identità confondendole, mescolando le appartenenze. Non è forse la cassata siciliana il frutto di una ibridazione tra culture diverse?
Oggi quando si pensa al cannolo di Piana realizzato da eredi di migranti albanesi del '500 si pensa al vero autentico cannolo siciliano.
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